YouthLens a Roma

YouthLens a Roma

Dal 02 al 06 Luglio 2025 YouthLens farà tappa a Roma per un percorso condiviso nel cuore della capitale tra visite alle istituzioni e momenti di formazione e confronto

Oltre il blocco, oltre la complicità: giustizia sociale per Gaza

L’attacco alla Madleen non è un incidente. È un affronto deliberato al diritto internazionale, una violazione della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, e un attacco diretto a chiunque ancora creda che la solidarietà non possa essere un crimine. Si tratta inoltre dell’ennesimo episodio in una strategia sistematica che mira a spegnere ogni voce di dissenso, ogni forma di intervento civile che cerca di rompere l’assedio, ogni tentativo di affermare che tutte le vite hanno lo stesso valore.

Giosef al Comicon di Napoli: dove l’Europa incontra i giovani

Giosef al Comicon di Napoli evidenza

Recenti Giosef al Comicon di Napoli: dove l’Europa incontra i giovani Diritti senza confini: la posizione di Giovani Senza Frontiere sulla Palestina occupata Youth Lens: a Casapesenna per riscrivere la narrazione dei territori Al fianco della società civile serba: fermiamo la repressione Intervista a Giosef Italy per Rai Parlamento ESC FACTOR storie d’Europa: Maria Gil, Donna, Cigana, Attivista. ESC FACTOR storie d’Europa: Manolis Glezos, il primo partigiano europeo. ESC FACTOR storie d’Europa: Fátima Hamed Hossain, la prima donna musulmana del parlamento spagnolo ESC FACTOR storie d’Europa: LAGARDE LIST ESC FACTOR storie d’Europa: La Rivoluzione dei GAROFANI in Portogallo Giosef al Comicon di Napoli 2025: dove l’Europa incontra i giovani Dall’1 al 4 maggio 2025, Giosef Italy – Giovani Senza Frontiere ha partecipato al Comicon di Napoli, una delle fiere del fumetto, del gioco e della cultura pop più importanti d’Italia e d’Europa. Un evento che ogni anno richiama decine di migliaia di giovani da tutta Italia, diventando un vero crocevia di creatività, passioni e nuove connessioni. E noi eravamo lì, al fianco di tantissimi ragazzi e ragazze, per raccontare un’altra grande avventura: la mobilità internazionale con Erasmus Plus. Erasmus Plus spiegato al Comicon: uno stand, mille strade All’interno del nostro spazio, tra cosplay, fumetti, videogiochi e workshop, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare centinaia di giovani interessati ai nostri progetti di scambio internazionale. Il Comicon si è rivelato il luogo perfetto per parlare di Youth Work, cittadinanza europea attiva e mobilità giovanile in un linguaggio accessibile, dinamico, vicino alle nuove generazioni. Con il nostro team – giovani come loro, che hanno vissuto esperienze Erasmus Plus in tutta Europa – abbiamo creato un punto di ascolto e dialogo, dove tantissime persone si sono fermate a chiederci: ✈️ “Come posso partecipare a uno scambio giovanile?”🌍 “Devo parlare bene inglese?”🎯 “Che tipo di progetti fate?” Abbiamo risposto con entusiasmo, raccontando i nostri viaggi in Georgia, Romania, Spagna, Polonia, Francia… e condividendo materiali, contatti, idee. Per molti è stata la prima volta che sentivano parlare di Erasmus+ come qualcosa di davvero accessibile e concreto. Comicon: un mondo pop per parlare di cittadinanza europea Il Comicon non è solo fumetti e cosplay: è un laboratorio vivente di immaginazione e futuro, dove le nuove generazioni costruiscono visioni del mondo, identità, connessioni. Essere presenti in questo contesto per noi di Giosef ha significato parlare di Europa, diritti, inclusione e crescita personale nel linguaggio di chi ci ascolta. Abbiamo incontrato giovani appassionatɜ di animazione giapponese, gamer, illustratori e content creator, tutti e tutte potenzialmente futuri partecipanti ai nostri progetti, ma soprattutto cittadinɜ europeɜ in cerca di esperienze che fanno crescere. La rete cresce: nuovi contatti, nuove energie Oltre ai visitatori, abbiamo avuto modo di incontrare altre realtà associative, progetti culturali e reti giovanili attive in Campania e non solo. Un’occasione per rafforzare legami, creare sinergie e progettare insieme nuovi percorsi di partecipazione e mobilità. Stiamo già lavorando per coinvolgere le persone incontrate in nuovi progetti Erasmus Plus nei prossimi mesi, e per far conoscere sempre più il lavoro educativo e sociale che portiamo avanti con passione ogni giorno. Vuoi partire anche tu? Se ci hai conosciuto al Comicon e vuoi saperne di più sui nostri progetti Erasmus Plus, scrivici su Instagram @giosef_italy o vai alla pagina contatti Condividi Articoli correlati All Posts News Giosef al Comicon di Napoli: dove l’Europa incontra i giovani Recenti Giosef al Comicon di Napoli: dove l’Europa incontra i giovani Diritti senza confini: la posizione di Giovani Senza Frontiere… Leggi l'articolo Diritti senza confini: la posizione di Giovani Senza Frontiere sulla Palestina occupata Recenti Diritti senza confini: la posizione di Giovani Senza Frontiere sulla Palestina occupata Youth Lens: a Casapesenna per riscrivere la… Leggi l'articolo Youth Lens: a Casapesenna per riscrivere la narrazione dei territori Dal 13 al 18 maggio 2025, Il Paguro Euromediterranean Youth Center di Casapesenna ospiterà una nuova tappa del progetto Youth… Leggi l'articolo

Diritti senza confini: la posizione di Giovani Senza Frontiere sulla Palestina occupata

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La nostra ferma condanna delle azioni compiute nei territori occupati della Palestina non rappresenta solamente un imperativo etico, ma è intrinsecamente legata alla nostra missione di tutela dei diritti umani e giustizia sociale. Le condizioni nei territori palestinesi, contrassegnate da sistemiche violazioni dei diritti fondamentali e una occupazione duratura che ha provocato vasta sofferenza, necessitano di un’attenzione critica e di un impegno risoluto da parte di tutte le entità che operano nel campo della cooperazione internazionale. Giovani Senza Frontiere sostiene che il silenzio e l’inazione possano essere percepiti come complicità o accettazione delle ingiustizie subite dal popolo palestinese. In tal senso, ricordiamo che la Corte Penale Internazionale (ICC), nella sua giurisdizione su crimini commessi nei Territori Palestinesi Occupati – come ribadito nella decisione del 5 febbraio 2021 – ha riconosciuto la competenza a indagare su crimini di guerra e contro l’umanità, in conformità allo Statuto di Roma. Questo rafforza l’obbligo per gli attori della cooperazione internazionale di agire in linea con i principi di legalità internazionale, responsabilità e non complicità.(ICC, Pre-Trial Chamber I, Decision on the Prosecution’s request pursuant to article 19(3) of the Statute, 5 February 2021) Attraverso questo position paper, Giovani Senza Frontiere dichiara esplicitamente la propria opposizione alle politiche e pratiche responsabili di espropriazioni forzate, espansione degli insediamenti e demolizioni di abitazioni, restrizioni severe alla libertà di movimento, uso eccessivo della forza e ‘assedio economico di Gaza, Gerusalemme Est e Cisgiordania, e la tragica perdita di vite umane. Crediamo fermamente che tali azioni compromettano le possibilità di pace e sicurezza nella regione e costituiscano gravi violazioni dei principi internazionali che ci impegniamo a difendere. Assumere questa posizione è essenziale per rimanere coerenti con i nostri principi di equità, giustizia sociale e solidarietà umana. Inoltre, rappresenta un contributo attivo al sostegno delle comunità vulnerabili e alla costruzione di un futuro in cui i diritti di tutti siano rispettati. Con questo documento, Giovani Senza Frontiere non solo prende posizione contro le ingiustizie, ma si impegna anche a favorire il dialogo, la comprensione e la cooperazione tra i popoli, elementi fondamentali per costruire ponti e promuovere l’applicazione equa dei diritti umani, senza doppi standard. intrdoduzione Nel corso degli ultimi decenni, l’occupazione israeliana dei territori palestinesi, ha continuato a esacerbarsi, con ripercussioni devastanti soprattutto per la popolazione palestinese nei territori occupati. L’escalation di violenze e la sistematica erosione dei diritti fondamentali dei palestinesi da parte delle autorità di Israele hanno sollevato preoccupazioni internazionali significative. In particolare, le azioni intraprese nelle aree occupate sono state caratterizzate da espulsioni forzate, distruzioni di proprietà, limitazioni severe alla libertà di movimento, accesso ineguale alle risorse essenziali, e attacchi che hanno frequentemente colpito la popolazione civile. Tali pratiche, per la loro intensità e sistematicità, sono puntualmente etichettate da molte organizzazioni internazionali come azioni che rientrano nella definizione di genocidio culturale, secondo le convenzioni internazionali, inclusa la Convenzione per la Prevenzione e la Repressione del Crimine di Genocidio delle Nazioni Unite. Questa situazione ha generato un urgente bisogno di attenzione e azione internazionale, non solo per porre fine a queste gravi violazioni, ma anche per sostenere i diritti umani fondamentali e la dignità della popolazione palestinese. La storia di questo conflitto ha origine nel 1948 con la Nakba, termine arabo che significa “catastrofe”. In quell’anno, la fondazione illeggitima dello stato di Israele coincise con l’esodo forzato di circa 700.000 palestinesi e la distruzione di oltre 500 villaggi, un evento che ha lasciato cicatrici profonde nella memoria collettiva palestinese e ha segnato l’inizio di un lungo percorso di sofferenze e di spostamenti forzati. Nel 1967, la guerra dei sei giorni ampliò ulteriormente le tensioni, culminando nell’occupazione israeliana di Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est. Questo evento segnò l’inizio di una gestione militare e civile da parte di Israele che persiste fino ad oggi, nonostante le numerose condanne internazionali. Il periodo dal 1987 al 1993 vide la Prima Intifada, un’insurrezione palestinese contro l’occupazione israeliana che si distinse per la sua intensità e la durezza delle risposte militari, causando morti significative sul fronte palestinese e attirando l’attenzione mondiale sulla grave situazione umanitaria nei territori occupati. Nel 1993, i trattati di Oslo furono visti come una speranza di pace, ma nonostante alcune iniziali promesse, finirono per complicare ulteriormente il panorama politico senza risolvere le tensioni fondamentali, lasciando molti obiettivi irrisolti. La Seconda Intifada, dal 2000 al 2005, fu ancora più devastante della prima. Questa ondata di violenza aggravò le condizioni di vita dei palestinesi e intensificò le politiche restrittive israeliane. Più recentemente, nel 2018 e 2019, la Grande Marcia del Ritorno vide migliaia di palestinesi a Gaza protestare lungo il confine, chiedendo il diritto al ritorno e la fine del blocco. La risposta militare israeliana a queste manifestazioni fu estremamente violenta, risultando in centinaia di morti e migliaia di feriti tra i manifestanti. Nel 2021, le tensioni si sono nuovamente acuite a Gerusalemme, in particolare nel quartiere di Sheikh Jarrah, dove le espropriazioni forzate e gli insediamenti illegali hanno scatenato ulteriori scontri e condanne internazionali. Il presente documento si propone di esprimere una condanna formale e inequivocabile delle azioni compiute da Israele nei territori occupati, azioni che rappresentano gravi violazioni dei diritti umani e contravvengono a numerosi principi del diritto internazionale. Questo position paper mira

Intervista a Giosef Italy per Rai Parlamento

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ESC FACTOR storie d’Europa: Fátima Hamed Hossain, la prima donna musulmana del parlamento spagnolo

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Nata a Ceuta nel 1978, Fátima Hamed Hossain è un avvocatessa praticante, esperta in mediazione civile, ipotecaria e commerciale e con una vasta formazione in diritti umani e uguaglianza. È anche tutor presso La UNED de Ceuta. Nel 2015 è entrata a far parte del parlamento regionale di Ceuta come deputata, diventando così la prima donna musulmana a capo di un gruppo politico con rappresentanza. È la quinta oratrice femminista a Ceuta, come leader del partito Movimento per la dignità e la cittadinanza (MDyC). “Le sparatorie, il carcere e la marginalità che ci circondavano mi hanno spinto a studiare Giurisprudenza. Il voler sempre aiutare gli altri ha segnato il mio percorso. Attualmente provo attraverso la politica, con le sue frustrazioni e gratificazioni emotive” Fátima Hamed Hossain Figlia di genitori marocchini, spagnoli, musulmani praticanti e con il velo visibile, negli ultimi tempi si è fatta conoscere per i suoi interventi in sessione plenaria, accusando apertamente Vox, partito con cui ha avuto diversi dissidi, al punto da diventare il fronte all’opposizione dell’estrema destra a Ceuta. Sabato 13 novembre 2021, Fátima Hamed Hossain ha partecipato a un evento insieme al secondo vicepresidente del governo spagnolo e ministro del lavoro e dell’economia sociale, Yolanda Díaz; il sindaco di Barcellona, ​​​​Ada Colau; la prima vicepresidente della Comunità Valenciana, Mònica Oltra; e la portavoce di Más Madrid, Mónica García al Teatro Olympia di Valencia. Dopo il forte emergere di Vox nel 2019, la sua condizione di donna spagnola, che indossava il velo durante le sessioni plenarie, l’ha resa il bersaglio della retorica dell’odio dell’estrema destra. Hamed parla della crisi diplomatica e di frontiera dello scorso marzo al confine con il Marocco, del ruolo delle donne in politica e, soprattutto, della radicalizzazione xenofoba del messaggio politico in una città la cui metà della popolazione è musulmana. Una cosa è la nazionalità e un’altra è il credo che puoi avere o non avere. Il nostro Stato è aconfessionale. È la cosa più normale del mondo per uno spagnolo che, poi, crede in quello che vuole. A volte ci chiedono se siamo spagnoli o musulmani, come se fosse incompatibile. Non capiamo come la nazionalità possa essere confusa con il credo. Di Vox, sappiamo tutti cosa sono, una formazione di estrema destra con un’ideologia basata sull’odio per coloro che la pensano diversamente e coloro che sono diversi. Questo modo di vendere il loro messaggio ha avuto molto successo per loro, insultando, provocando e aspettando la reazione della persona davanti. “Algunos no están preparados para ver a una mujer musulmana con hiyab en un Parlamento español” Fátima Hamed Hossain ESC FACTOR, Storie d’Europa:La campagna di comunicazione ESC FACTOR, Storie d’Europa nasce dall’esperienza di un workshop sulla comunicazione multicanale che ha ulteriormente arricchito il bagaglio personale dei giovani volontari del progetto ESC, European Solidarity Corps che vivono da mesi presso Il paguro Ostello, piccola casa per giovani europei, un bene confiscato ai Casalesi in cui Giosef Italy ha creato un ostello della gioventù, a Casapesenna.Durante gli scorsi mesi i giovani coinvolti hanno avuto modo di conoscere la storia d’Italia, attraverso una serie di incontri che hanno avuto come tema principale la storia dell’Antimafia. Dalla consapevolezza che una storia così importante e conosciuta nel nostro paese sia spesso ignorata dagli altri giovani europei, è nato questo progetto.Ci siamo detti, e se adesso raccontassimo ai nostri lettori delle storie che hanno cambiato la storia dei vostri paesi d’origine ma che non sono conosciute dal pubblico italiano? Così è nata l’idea di THE ESC FACTOR, un progetto di condivisione di storie di movimenti e di persone che hanno in comune una sola cosa: il coraggio della libertà, la voglia di giustizia, la lotta per l’affermazione dei diritti civili, in ogni loro forma, al di là di ogni confine. Condividi Articoli correlati All Posts News ESC FACTOR storie d’Europa: Maria Gil, Donna, Cigana, Attivista. Conosciuta anche come Maria da Fronteira, è un punto di riferimento nella promozione di “Mulheres Ciganas” in Portogallo. Leggi l'articolo ESC FACTOR storie d’Europa: Manolis Glezos, il primo partigiano europeo. 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